Nel cuore verde dell’Umbria, tra le colline che si estendono a perdita d’occhio e i boschi che custodiscono la bellezza silenziosa di oltre 1500 ettari, la Tenuta di Reschio è un luogo in cui natura, architettura e arte equestre dialogano in armonia. In questo scenario unico prende vita una delle esperienze più raffinate che un appassionato di cavalli possa incontrare: la scuderia-teatro di Reschio, autentico gioiello di eleganza e funzionalità, dove i cavalli spagnoli dell’allevamento si muovono secondo una filosofia che pone il rispetto al centro di tutto.
Alla radice di questa visione c’è la passione del conte Antonio Bolza, fondatore della tenuta e uomo da sempre legato ai cavalli. È stato lui a volere e creare il teatro equestre, mosso da un amore profondo e da una sensibilità che lo accompagna ancora oggi. Ogni mattina, infatti, il conte sale in sella al suo splendido stallone, incarnando con naturalezza quella continuità tra tradizione e presente che rende Reschio un luogo così speciale.
A dare forma a questo sogno, da oltre vent’anni, è Antonello Radicchi, istruttore e uomo di cavalli che ha fatto della ricerca di un linguaggio non coercitivo il fondamento del suo lavoro. La sua scuola nasce dall’idea che il cavallo non debba mai essere forzato, ma accompagnato con pazienza a sviluppare equilibrio, disponibilità e armonia con il cavaliere.
Quello che possiamo definire Il metodo Radicchi si distingue per una scelta radicale: l’assenza di imboccature. Il cavallo lavora solo con la testiera, senza ferro in bocca, e attraverso questa libertà impara a rispondere con leggerezza e precisione agli aiuti. Non è una semplificazione, anzi: richiede al cavaliere una sensibilità sottile, una presenza attenta, una comunicazione costante fatta di piccoli segnali e ascolto reciproco.
Il risultato è un linguaggio limpido, in cui il cavallo diventa partner e non strumento, artista e non attore costretto sul palcoscenico. Non a caso la scuderia di Reschio è definita teatro equestre: uno spazio dove il movimento, la relazione e l’estetica si fondono in un’unica performance di naturale eleganza.
In oltre vent’anni di esperienza, Radicchi ha dimostrato che questo approccio non solo funziona, ma crea cavalli disponibili, sereni, capaci di esprimere al meglio il loro potenziale.
Passeggiare tra le scuderie di Reschio significa entrare in un mondo sospeso, dove l’architettura contemporanea incontra la tradizione, e dove ogni dettaglio è pensato per celebrare il cavallo. Guardare Radicchi lavorare in campo significa invece cogliere l’essenza di un metodo che rifiuta la costrizione e costruisce fiducia. Un messaggio che, al di là dei confini umbri, parla a chiunque creda che il futuro dell’equitazione sia scritto nel rispetto.